Intervistiamo Alberto Taddei dell'Azienda Agricola Selvagrossa
L’idea
“L’idea è nata insieme al mio collaboratore Gianpiero Olivieri, detto Olli. Lui è un caro amico che ha gestito molti locali qui a Pesaro. Olli aveva il sogno di creare un Vermouth, un sogno sviluppato durante i suoi viaggi in Spagna in giro per Vermoutherie.
In particolare Olli aveva il desiderio di riportare il Vermouth a com’era negli anni 60-70, quando i nostri genitori lo bevevano come aperitivo o come dopocena. Io, facendo il vino, ci ho messo la base. Olli ha messo l’idea. E insieme ci siamo rivolti a The Spiritual Machine per passare alla produzione.”
Il nome: un omaggio a Gioacchino Rossini
“Il nome del nostro prodotto parla del territorio in cui nasce. Giacchino Rossini è nato a Pesaro ed è un personaggio a noi molto caro. Qui a Pesaro abbiamo il Teatro Rossini, il Conservatorio e anche un importante Opera Festival che si svolge durante l’estate, dedicato a lui.
L’idea era quindi di legare al mio Vermouth qualcosa di storico. All’inizio si chiamava Giò Vermouth, perché mi piaceva il nome Giò come diminutivo di Gioacchino (Rossini).
Questa assonanza mi è venuta in mente dal film Il Grande Lebowski. Nel film c’è il personaggio di Jesus interpretato da John Turturro, e mi piaceva l’assonanza tra John Torturro e Giò Vermouth.
Olli però non era tanto soddisfatto, quindi abbiamo ridisegnato il personaggio, caratterizzandolo un po’ di più e conferendogli delle fattezze da marinaio. Così è nato il nostro Gioacchino.”
Nasce il Vermouth Gioacchino
“Io di Vermouth non sapevo tanto: sapevo che si tratta di un vino aromatizzato con una concia di erbe aromatiche. È stato Olli ad occuparsi della ricerca, documentandosi leggendo libri sul tema e affidandosi alle competenze di Fulvio Piccinino.
Fulvio ci ha presentati ai ragazzi di The Spiritual Machine, in particolare Elisa, che ci ha consigliato di rendere il nostro Vermouth ancora più locale inserendo nella ricetta un’erba aromatica caratteristica della nostra regione, le Marche. Così abbiamo scelto i fiori di Sambuco, tipici della nostra zona.
Per la ricetta ci siamo affidati completamente a Fulvio ed Elisa, e poi io e Olli siamo andati a Torino a trovare il team di The Spiritual Machine e ad assaggiare i vari campioni. Tutto il processo è durato all’incirca un anno.
È stata una scelta molto difficile quella di buttarmi sul prodotto Vermouth, dato che ho un’azienda piccola e non produco tanto vino. Invece, con grande sorpresa, la risposta del pubblico è stata estremamente positiva, soprattutto con il secondo batch.
Il primo contava appena 100 bottiglie. Il secondo l’abbiamo finito in 7-8 mesi. E poi Gioacchino è arrivato in America, questa è stata una grandissima soddisfazione!”
Opportunità e progetti futuri
“Gli Stati Uniti sono stati molto importanti per noi. Quel contatto deriva dalla mia rete di importatori con cui sono in contatto per il vino. Loro hanno assaggiato Gioacchino, gli è piaciuto molto e ci hanno aiutati a portarlo a Chicago.
Ciò che vorrei per il mio Vermouth è che acquisisse sempre più visibilità, e che diventasse famoso come il Vermouth Del Professore. L’obiettivo è quello di intensificare il lavoro sul Marketing per aprirci più porte.
Il Vermouth ora è di moda e spero che continuerà su questa onda. L’impegno da parte nostra è stato tanto e ci crediamo molto. Quello che è certo è che siamo molto soddisfatti della qualità, si lavora proprio bene con The Spiritual Machine!”