Le principali tipologie di gin
La definizione di gin è stabilita dal Regolamento Europeo 787/2019, che definisce questa bevanda come:
– ottenuta mediante aromatizzazione con bacche
di ginepro di alcol di origine agricola
– dalla gradazione minima di 37,5% vol/vol
E’ permesso inoltre l’uso di sostanze aromatizzanti o preparazioni aromatiche, solo nella misura in cui queste lascino il ginepro come nota aromatica dominante. La menzione dry è riservata solo a quei gin con un contenuto di zucchero inferiore a 0,1 g/l.
Queste regole poco stringenti, hanno permesso al mondo del gin di esplorare diversi metodi produttivi e ingredienti, dando vita ad alcuni tipi riconosciuti di questo distillato. Vediamo insieme quali…
Gin Distilled
Questi gin sono ottenuti esclusivamente mediante distillazione di alcol etilico a 96% vol/vol in presenza di bacche di ginepro e delle piante aromatiche scelte. Anche in questo caso la gradazione minima è di 37,5% vol/vol.
Molti di questi gin in commercio sono aromatizzati successivamente alla distillazione con piante aromatiche o frutti posti in macerazione: in questo modo si dona colore al distillato e un’ulteriore carica aromatica, elementi che andrebbero persi in distillazione.

Illustrazione di un Alambicco
Fragole, lampone e ribes rosso sono gli aromatizzanti che si ritrovano nel Gordon’s Premium Pink, un distilled gin dal colore rosa brillante.
London Dry Gin
Il London Gin è ottenuto esclusivamente mediante distillazione di alcol etilico in presenza di tutte le piante aromatiche scelte. Presenta una regolamentazione più stringente, dove viene specificato il limite di metanolo (5 g/hl di alcole a 100% vol/vol), e viene altresì vietato l’utilizzo di coloranti ed edulcoranti.
Il ciclo di distillazione deve concludersi con un distillato dalla gradazione minima di 70% vol/vol. In seguito può essere abbassata per la commercializzazione non al di sotto dei 37,5% vol/vol.
E’ forse il più classico e il più apprezzato dei gin. Sono iconici il Tanqueray con il suo aroma agrumato, e il Bombay Sapphire delicato e floreale.
Compound Gin
I Compound Gin sono frutto del blend fra alcolati già pronti e un alcol base. E’ perciò un metodo a freddo, che trova le sue origini nei cosiddetti bathtub gin dei tempi del Proibizionismo. Questi gin di contrabbando erano fatti mettendo in infusione nell’alcol ginepro e spezie, senza passare per la distillazione, ottenendo così un gin “sporco”, non limpido.
I contenitori di macerazione erano spesso di fortuna, come appunto vecchie vasche da bagno. Oggi si utilizzano vasche di acciaio in cui vengono miscelati nelle quantità desiderate i vari alcolati, frutto di distillazioni precedenti delle piante aromatiche. Una nuova tendenza dentro questa famiglia di gin è il blended gin, ottenuto dal mix di alcolati di singole piante aromatiche, distillate in discontinuo.

Tra i gin compound vale la pena menzionare il Bathtub Gin di Ableforth’s, prodotto ancora nello stile del proibizionismo. Viene prodotto infatti un distillato di ginepro, di cui una parte è utilizzata per mettere in infusione le botaniche fresche. Il risultato è un Gin Compound che esalta particolarmente gli aromi delle erbe aromatiche, senza passarle in distillazione.
Plymouth gin
Prima della Brexit era l’unica IGT di gin, oggi rimane solo una tipologia di gin in commercio. E’ un gin tradizionale, prodotto nell’omonima città inglese a partire da 7 botaniche, utilizzando un alambicco particolare.
Il Plymouth gin è prodotto dalla Black Friars Distillery, unica distilleria rimasta nella cittadina, nonché la più antica del paese.
Old Tom gin
Questa tipologia è forse la madre di tutte le altre, con il suo gusto dolce dato dalla liquirizia. Oggi si ottiene con una selezione di botaniche distillate a caldo e l’aggiunta di zucchero in percentuale che varia dal 2 al 5%.
L’Old Tom di Hayman’s è una riproduzione fedele di questo prodotto molto apprezzato nell’Inghilterra vittoriana.

Illustrazione di un Alambicco
Sloe Gin
Infine questo prodotto che non è propriamente un gin, bensì un liquore a base di gin. Le famiglie inglesi producevano, ciascuna secondo la propria ricetta, questo liquore rosso. Veniva poi offerto a fine pasto, aggiungendo prugnole acidule e zucchero al gin. Il liquore ha una gradazione inferiore a quella del gin, anche se ne conserva la nota intensa e balsamica di ginepro.
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