5 cose sui Bitter che non sapevi

I Bitter sono prodotti imprescindibili nella miscelazione. Con il loro gusto amaro e persistente sono la signature e la spalla di moltissimi cocktails. Ecco alcune cose che forse vi stupiranno sulla storia, sugli ingredienti e sul loro uso.. #1 Bitter o Amaro? Questo è il problema! Che differenza c’è fra un Amaro e un Bitter? La risposta “legale” è: nessuna! Infatti secondo il regolamento europeo sono la stessa cosa. Ovvero bevande dal gusto prevalentemente amaro, con una gradazione di almeno 15% vol/vol. Il loro uso tuttavia è decisamente diverso. I Bitter sono ingredienti fondamentali nella miscelazione, grazie al loro apporto amaricante marcato. Gli amari invece sono destinati al consumo liscio, più dolci nelle loro ricette e quindi ideali per il fine pasto. #2 Rosso Carminio: il colore vibrante estratto dagli insetti Un altro elemento che caratterizza i Bitter è il colore rosso acceso (o anche arancione). La scelta di questo colore nasce come stimolante visivo per accentuare l’effetto tonico e eccitante di questi prodotti alcolici. La cosa curiosa è che fino a pochi decenni fa il colore rosso Carminio veniva estratto dalla cocciniglia Dactylopius coccus, piccolo insetto che vive sulle pale dei fichi d’India. Per ottenere un solo chilo di colorante occorrono più di 100.000 insetti. Oltre che un costo esorbitante, il colorante non risponde alle esigenze del mercato vegetariano/vegano. Questo è il motivo per cui oggi il colore rosso utilizzato è esclusivamente di sintesi. #3 Bitter come medicinali La storia dei Bitter è, come per gli Amari, legata alla farmacopea tradizionale. Infusioni di radici amare, insieme a piante aromatiche, avevano la funzione di elisir e rimedi contro le più disparate patologie. Le sostanze amare hanno come primo beneficio quello di aiutare la digestione, favorendo la secrezione di succhi gastrici nello stomaco, insieme a molteplici proprietà scoperte nei secoli da alchimisti, monaci e scienziati. #4 Formato degli Aromatic Bitter Gli Aromatic Bitter sono Bitter la cui ricetta è arricchita di piante aromatiche come chiodi di garofano, cannella, noce moscata e agrumi. E’ curioso notare come questi siano contenuti in bottigliette di piccole dimensioni, talvolta anche con un contagocce dosatore. Sono infatti prodotti estremamente concentrati che vengono utilizzati in miscelazione in piccolissime quantità come correttivi e aromatizzanti dei cocktail, è il caso dell’Angostura per esempio. Prima di diventare parte integrante della mixology, i Bitter aromatici erano venduti nelle farmacie come medicinali, spesso con una posologia ridotta proprio per la loro concentrazione di principio attivo e di alcool…un retaggio che rimane ancora oggi nei piccoli formati di questi prodotti. #5 Bitter non solo cocktail I Bitter possono trovare spazio anche nella cucina e non solo dietro al bancone di un cocktail bar. La loro carica amara e aromatica ben si presta ad arricchire ricette a base grassa, come per esempio salse con panna o formaggi. Si può anche pensare di usare qualche goccia di Aromatic Bitter nella marinatura di una ricca bistecca, per dare una marcia in più sulla griglia. Il gusto amaro inoltre può spezzare ed esaltare la dolcezza di un dolce al cucchiaio, come una crema pasticciera. Prenota una chiamata dal nostro calendario e scopri tutti i segreti del Bitter perfetto.
Come si caratterizzano gli amari italiani

Le spezie, le scuole, i sapori La Penisola italiana può vantare una vastissima tradizione nella produzione di liquori amari. Le ragioni di questa ricchezza sono dovute a diversi fattori, il primo geografico. L’Italia è infatti una sottile striscia di terra che corre per 1200 km dalle Alpi fino al Sud del Mediterraneo. Può vantare quindi una grande quantità di ambienti e microclimi, in cui si sviluppano altrettante piante aromatiche, diverse per sapore e caratteristiche. Proprio per queste caratteristiche, la nostra Penisola ha anche subito meno gli effetti della piccola era glaciale che l’Europa ha attraversato a cavallo fra il XIV e XIX secolo. Ciò ha permesso di conservare la maggior parte della flora presente sul nostro territorio. Infine da un punto di vista geopolitico la presenza di diversi Stati e di numerosi monasteri ha ulteriormente ampliato le differenze fra i prodotti della liquoristica. Consentendo di conservare prodotti tipici di ogni realtà senza uniformare i gusti. Si possono individuare tre famiglie di liquori amari, ciascuna caratterizzata da ingredienti peculiari e da usi storici differenti. Ancora oggi possono essere riconosciute nelle moderne produzioni. Amari alpini I liquori amari appartenenti a questa famiglia provengono dalle regioni alpine più fredde della penisola italiana. Motivo per cui sono spesso di gradazione alcolica elevata, con lo scopo di riscaldare le persone durante i lunghi inverni nevosi. Le piante amare utilizzate per questi liquori sono principalmente la genziana, la cui radice cresce in ambiente alpino e appenninico, e l’assenzio. A queste piante si aggiungono spesso menta, achillea e ortica, presenti in questi ambienti freddi e inospitali. Le aggiunte di spezie dolci come la cannella e i chiodi di garofano servivano ad ammansire il gusto netto e deciso di questi amari alpini. Amari abbaziali Durante il Medioevo maneggiare erbe e piante aromatiche poteva facilmente essere additato come stregoneria. Motivo per cui queste tradizioni poterono sopravvivere solo grazie ai monaci. Nei loro conventi erano infatti legittimati all’uso di queste arti, protetti dal loro ruolo nella società. Le erbe usate per questi tipi di amari avevano uno scopo puramente medicinale. Motivo per cui erano spesso estratti di una singola pianta oppure decisamente rimedi composti da centinaia di erbe differenti, per elisir deputati alla cura intera del corpo. Cardo mariano, rabarbaro e tarassaco sono alcuni degli ingredienti che possiamo trovare in queste tipologie di liquori amari. Amari mediterranei Anche in questa parte dell’Italia gli amari hanno avuto per secoli funzione puramente medicinale. Ricordiamo che proprio a Salerno nasce la prima università di Medicina di Europa. Da questa fucina di sapere derivano la maggior parte delle conoscenze sulla distillazione e macerazione delle erbe. Ingredienti principali di questi amari sono scorze di agrumi, frutta secca, miele e anice e semi di finocchio. Vengono adoperati per la loro funzione digestiva e dissetante. Contrariamente alle due precedenti tipologie di amari, gli amari mediterranei sono molto zuccherati. D’altronde rispecchiano la pasticceria dolce tipica delle regioni del Sud Italia. Oggi le divisioni non sono più così nette fra queste famiglie di liquori amari. Tuttavia è sempre utile e interessante tenerle a mente, soprattutto quando si vuole creare un amaro da zero. Se stai pensando di creare il tuo liquore amaro, prenota una consulenza gratuita e noi di The Spiritual Machine.Sapremo trasformare la tua idea di amaro in un prodotto unico.