Un Amaro Subacqueo

Un Amaro dal sapore unico invecchiato sotto le acque di Portofino. Una cosa così non l’hai mai assaggiata… Un Amaro che è un tesoro sommerso Dalle fucine di TSM escono sempre prodotti pazzeschi. Ma questa volta ci siamo davvero superati, realizzando un Amaro fuori dal comune. Una cosa così non l’hai mai assaggiata… Stiamo parlando del primissimo Amaro artigianale underwater! Cosa vuol dire? Questo Amaro è invecchiato sott’acqua. Proprio così. Le acque del mare creano condizioni perfette per l’invecchiamento di vini, distillati e birre. Lo sapevi? Il partner produttivo per questo incredibile progetto è Jamin Underwater Wines, una startup innovativa di Santa Margherita Ligure, leader nell’invecchiamento e affinamento di vini e distillati sotto le acque della Liguria. Tutto ciò è davvero spettacolare! Si parte sempre da una ricetta perfetta La ricetta di questo amaro è stata creata nel Lab di The Spiritual Machine, dove il nostro team di esperti ha lavorato alla ricerca della combinazione perfetta di ingredienti per creare un prodotto unico. Come per tutti i nostri spiriti artigianali, anche per questo Amaro abbiamo utilizzato solo ingredienti naturali e certificati, accuratamente selezionati e aggregati in tinture alcoliche di altissima qualità. Poi, dopo aver creato la miscela perfetta, abbiamo deciso di invecchiarla sott’acqua. E abbiamo chiamato il prodotto Amaro Underwater! Il nostro partner produttivo Jamin Underwater Wines è un’azienda leader nell’affinamento subacqueo in vetro dopo l’imbottigliamento di vini e altre bevande alcoliche. Perché il mare? Grazie alla pressione idrostatica e alle temperature costanti, l’acqua marina crea condizioni uniche per l’invecchiamento di bevande alcoliche. Wow! E quali sono gli effetti sul liquido? Questo processo di invecchiamento conferisce al nostro amaro un sapore ancora più intenso e deciso. Vediamo meglio come funziona il processo di affinamento subacqueo. Per l’affinamento in bottiglia subacquea, Jamin utilizza bottiglie in vetro speciali e resistenti alla pressione. Grazie a questo processo, i vini e le altre bevande alcoliche acquisiscono un sapore più intenso e una maggiore complessità aromatica per le reazioni chimiche che avvengono durante l’affinamento sott’acqua. Cosa succede a una bevanda alcolica sott’acqua? Importantissima è la differenza di pressione. La profondità di immersione, infatti, genera una pressione dall’esterno verso l’interno della bottiglia (sul tappo), un fattore difficilmente riproducibile sulla terraferma, che migliora il processo di affinamento. La temperatura, invece, resta costante poiché subisce poche variazioni stagionali, creando così un impianto di climatizzazione naturale. E l’ossigeno? Il processo osmotico e micro ossigenante dell’affinamento subacqueo di Jamin favorisce la longevità del prodotto alcolico. Ninna Nanna, Ninna oh… Le correnti delle acque del mare generano un dondolio che favorisce l’integrazione degli addotti all’interno della massa liquida, garantendo armonicità degustativa. Il nostro Amaro dorme sonni tranquilli. Anche l’assenza di luce garantisce protezione dai raggi UV che sono dannosi per le bevande alcoliche. Unicità e prestigio Tutto il prestigio di un Amaro invecchiato sott’acqua si vede… e si sente al palato! L’analisi sensoriale, infatti, conferma che i sedimenti marini tipici del cantinamento subacqueo presenti sulle bottiglie aiutano il degustatore a identificare mineralità e sapidità del prodotto, che diventano tratti caratteristici dell’esperienza degustativa e garantiscono un’esperienza molto suggestiva. Insomma, l’acqua di mare fa proprio bene! È per questo che ci siamo detti: perché non cavalcare l’onda e invecchiare anche noi un buonissimo Amaro artigianale sott’acqua?  Da questa collaborazione spaziale tra The Spiritual Machine e Jamin Underwater Wines nasce Amaro Underwater, unico nel suo genere. Come si degusta un Amaro Underwater? Per immergersi davvero nel gusto unico di un Amaro invecchiato sotto le acque del mare, ecco alcuni consigli: Amaro Underwater è ottimo servito freddo, con un cubetto di ghiaccio che apre gli aromi e rilascia l’intensità delle botanicals utilizzate. Il contrasto tra freschezza e intensità è da provare. Consigliamo di sorseggiare l’Amaro lentamente, a piccoli sorsi per apprezzare appieno la complessità dei sapori e ritrovare tutta la ricchezza sedimentata sott’acqua. Ultimo consiglio: tenere sempre pronta una scorta di Amaro Underwater per stupire e affascinare amici e ospiti con una bottiglia che racconta una storia nata nelle profondità delle acque della Liguria e che racchiude i sapori… di un tesoro sommerso. 

Amaro Sinfonia di Antonino Sciortino

Scopri la storia di Amaro Sinfonia, il prodotto che ha vinto la terza edizione della Competition Crea il Tuo Spirito Chi è Antonino Sciortino? Antonino Sciortino è un giovane e talentuoso bartender e appassionato di Mixology che ha recentemente vinto la terza edizione della Competition “Crea il tuo Spirito” di The Spiritual Machine con il suo progetto Amaro Sinfonia. L’idea Amaro Sinfonia è un amaro personalizzato creato per il Caffè Concerto Paszkowski, un noto locale di Firenze (tra i 500 best bar al mondo!) in cui lavora Antonino. Il prodotto nasce da un’idea davvero originale: quella di accompagnare il consumatore che lo sorseggia in un momento di relax, realizzando una vera e propria Sinfonia per la degustazione. Immaginiamo di sorseggiare una Sinfonia Armonico all’udito, elegante alla vista, coinvolgente al tatto, fresco e floreale al naso, deciso al palato, questo amaro abbraccia tutti i sensi per rappresentare l’idea di concerto:  un accordo, un’intesa, un’azione armonica nel procedere insieme. Amaro Sinfonia è il primo degli strumenti che risuona nel concerto del suo ideatore, un omaggio al Caffè Concerto Paszkowski, la sua casa. Sinfonia è un amaro armonico e avvolgente in cui spicca il cardamomo con la sua freschezza, sostenuto da una speziatura ricca che spazia dall’agrumato dell’arancio amaro fino alle note di cannella e macis. Il sorso è ben bilanciato fra la sensazione amara, data dalla presenza di Artemisia e China, e quella dolce della vaniglia e del rabarbaro. Stupiscono il finale leggermente sapido e il tocco di caffè. Questo prodotto è stato studiato a più mani dal vincitore della Competition Antonino Sciortino e il team di esperti di The Spiritual Machine, per esaltare i sapori della tradizione italiana, combinando ingredienti selezionati con maestria e tecniche di distillazione all’avanguardia. Come noi e Antonino siamo diventati amici “Mi sono avvicinato a The Spiritual Machine grazie ai vari post social pubblicati nella Community degli Infusionist. Me ne aveva incuriosuto uno in particolare, quello relativo alla terza edizione della Competition. Mi interessava mettermi in gioco, così ho deciso di partecipare. Come mai? Un po’ per sfida personale, perché era un ambiente totalmente sconosciuto per me, e poi per una strategia di business, perché per un’attività di hospitality è un’ottima mossa di marketing quella di creare un brand di alcolici. Non è esattamente il mio lavoro, ma ho comunque deciso di partecipare. E quando sono stato selezionato tra i dieci finalisti, beh… lì è iniziata la vera sfida! Ho dato il massimo, e devo ammettere che mi è anche salita un po’ d’ansia. ” Antonino alza la coppa dei vincitori “Il giorno della Finale è stata una montagna russa emozionante, e alla fine ho vinto! Dopo la Finale mi sono messo in contatto con il team di TSM e abbiamo deciso insieme il modo migliore di procedere. È partita così la prima produzione di Amaro Sinfonia, e ora finamente è sul mercato! Amaro Sinfonia è il frutto di tanto lavoro e sperimentazione e rappresenta un’esperienza sensoriale unica. Il suo aroma intenso e complesso è stato pensato per creare un’esperienza indimenticabile per i clienti del Caffè Concerto Paszkowski.” Un consiglio per chi vuole lanciare un Business di Spirits? “A chi vuole intraprendere questa meravigliosa avventura consiglio sicuramente di mettere tanto impegno e dedizione e di avere un obiettivo chiaro in testa. Poi, a tutto il resto, pensa la famiglia Sdi The Spiritual Machine! Grazie ragazzi.” Grazie a te, Antonino! La tua tenacia e la tua creatività sono state eccezionali e il tuo progetto ha saputo veramente distinguersi. Siamo orgogliosi di averti come parte della nostra squadra e non vediamo l’ora di continuare a lavorare insieme per sfondare il mercato degli spiriti artigianali.

Gli Spiriti Occulti di Ambasciatori del Gusto

Insolito Vermouth Treviso di Spiriti Occulti

Intervistiamo Andrea Pellizzato di Ambasciatori del Gusto L’idea “Spiriti Occulti è un moderno ambasciatore della cultura enogastronomica del suo territorio, di cui vuole farsi interprete, esplorando i saperi che ne hanno fondato la peculiarità.  È un’idea che arriva da lontano, prima da un’amicizia nata tra me (Andrea) e Marco dietro il bancone dello stesso bar, sfociata poi in una stretta collaborazione lavorativa che ha portato alla nascita di Spiriti Occulti. Quasi una necessità, derivata dal duro lavoro e dalle competenze acquisite durante anni di esperienza nel mondo della miscelazione e del bar management.  Il nostro obiettivo è creare prodotti non convenzionali, che possano dare sfogo alla nostra vena creativa, sia per quanto riguarda il gusto sia il design. E perché proprio vermouth? Oltre ad essere grandi appassionati di vini e derivati, pensiamo che il vermouth possa far esprimere a pieno la nostra idea, attraverso la varietà delle materie prime che lo compongono. Il vino, le spezie, l’alcol e lo zucchero, tutte variabili che possono stimolare il nostro estro, e anche quello dei barman, dando spazio alla creazione di drink unici.  Tra l’idea astratta della creazione del primo vermouth e l’effettiva produzione sono passati due anni. Due anni di idee, ricerca, prove ed assaggi, che hanno poi dato vita al nostro primo brand, Insolito Vermouth di Treviso. Le difficoltà e gli ostacoli sono stati molti, ma con la giusta determinazione abbiamo avuto i risultati sperati.” L’insolito…nome “Ci piace raccontare che più di qualcuno, assaggiandolo, disse che fosse un vermouth davvero insolito.  E’ proprio questo il percorso che abbiamo intrapreso: tutte le materie prime usate all’interno di Insolito Vermouth di Treviso Rosso sono novità assolute per la creazione di un vermouth.  Tutto questo era insolito, come il suo gusto. Ed ecco qui il nome del brand!” Premi e competizioni internazionali “Abbiamo partecipato ai World Drinks Awards del 2021 con Insolito Vermouth di Treviso Rosso. Siamo stati premiati con la medaglia d’argento sia nella categoria “taste” che “design”.  Una grande soddisfazione dopo grandi sacrifici! Questo premio ci ha dato una forte consapevolezza dei nostri mezzi.  In quel momento abbiamo realmente capito che stiamo lavorando nel modo giusto. Infatti, parteciperemo allo stesso concorso con la nostra nuova creazione, Intrigo Rosso Vermouth, un vermouth che racconta gli intrighi e le passioni della Venezia settecentesca.” Il mercato estero “Nasciamo come azienda territoriale, ma abbiamo l’ambizione giusta per poter far conoscere i nostri prodotti all’estero. I nostri brand riescono a coniugare tradizione e innovazione e usiamo solamente prodotti del territorio conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.  Crediamo che il mercato estero, abbracciando le nostre creazioni, potrebbe consolidare i brand della nostra azienda.” Le prossime produzioni “Con la mente non ci fermiamo mai. Stiamo lavorando a due nuove ricette, sempre derivate dai nostri brand Insolito Vermouth di Treviso e Intrigo Vermouth. Inoltre stiamo lavorando a un progetto di affinamento dei prodotti già esistenti.” Il servizio “I nostri vermouth nascono per poter essere degustati sia in purezza che all’interno di twist di cocktail classici.  Spiriti Occulti, essendo un’azienda nata dietro il bancone di un bar, lascia sempre spazio alla creatività dei barman, rende loro degli strumenti versatili, stimolando il loro estro.” La nostra collaborazione “Grazie a The Spiritual Machine abbiamo reso concrete le nostre idee. Questa azienda ci ha guidato nella scelta migliore a livello gustativo, aiutandoci a trovare l’equilibrio tra i nostri ingredienti, proponendo soluzioni di produzione pratiche ma allo stesso tempo innovative, contribuendo alla riuscita dei nostri prodotti finali.  I nostri vermouth sono molto complessi e per la loro produzione è richiesta una preparazione di alto livello. Preparazione che abbiamo prontamente trovato in The Spiritual Machine e che ha consolidato questa partnership lavorativa.”

Il Vermouth Gioacchino dell’Azienda Agricola Selvagrossa

Intervistiamo Alberto Taddei dell’Azienda Agricola Selvagrossa L’idea “L’idea è nata insieme al mio collaboratore Gianpiero Olivieri, detto Olli. Lui è un caro amico che ha gestito molti locali qui a Pesaro. Olli aveva il sogno di creare un Vermouth, un sogno sviluppato durante i suoi viaggi in Spagna in giro per Vermoutherie.  In particolare Olli aveva il desiderio di riportare il Vermouth a com’era negli anni 60-70, quando i nostri genitori lo bevevano come aperitivo o come dopocena. Io, facendo il vino, ci ho messo la base. Olli ha messo l’idea. E insieme ci siamo rivolti a The Spiritual Machine per passare alla produzione.” Il nome: un omaggio a Gioacchino Rossini “Il nome del nostro prodotto parla del territorio in cui nasce. Giacchino Rossini è nato a Pesaro ed è un personaggio a noi molto caro. Qui a Pesaro abbiamo il Teatro Rossini, il Conservatorio e anche un importante Opera Festival che si svolge durante l’estate, dedicato a lui.  L’idea era quindi di legare al mio Vermouth qualcosa di storico. All’inizio si chiamava Giò Vermouth, perché mi piaceva il nome Giò come diminutivo di Gioacchino (Rossini).  Questa assonanza mi è venuta in mente dal film Il Grande Lebowski. Nel film c’è il personaggio di Jesus interpretato da John Turturro, e mi piaceva l’assonanza tra John Torturro e Giò Vermouth.  Olli però non era tanto soddisfatto, quindi abbiamo ridisegnato il personaggio, caratterizzandolo un po’ di più e conferendogli delle fattezze da marinaio. Così è nato il nostro Gioacchino.” Nasce il Vermouth Gioacchino “Io di Vermouth non sapevo tanto: sapevo che si tratta di un vino aromatizzato con una concia di erbe aromatiche. È stato Olli ad occuparsi della ricerca, documentandosi leggendo libri sul tema e affidandosi alle competenze di Fulvio Piccinino.  Fulvio ci ha presentati ai ragazzi di The Spiritual Machine, in particolare Elisa, che ci ha consigliato di rendere il nostro Vermouth ancora più locale inserendo nella ricetta un’erba aromatica caratteristica della nostra regione, le Marche. Così abbiamo scelto i fiori di Sambuco, tipici della nostra zona.  Per la ricetta ci siamo affidati completamente a Fulvio ed Elisa, e poi io e Olli siamo andati a Torino a trovare il team di The Spiritual Machine e ad assaggiare i vari campioni. Tutto il processo è durato all’incirca un anno.  È stata una scelta molto difficile quella di buttarmi sul prodotto Vermouth, dato che ho un’azienda piccola e non produco tanto vino. Invece, con grande sorpresa, la risposta del pubblico è stata estremamente positiva, soprattutto con il secondo batch.  Il primo contava appena 100 bottiglie. Il secondo l’abbiamo finito in 7-8 mesi. E poi Gioacchino è arrivato in America, questa è stata una grandissima soddisfazione!” Opportunità e progetti futuri “Gli Stati Uniti sono stati molto importanti per noi. Quel contatto deriva dalla mia rete di importatori con cui sono in contatto per il vino. Loro hanno assaggiato Gioacchino, gli è piaciuto molto e ci hanno aiutati a portarlo a Chicago.  Ciò che vorrei per il mio Vermouth è che acquisisse sempre più visibilità, e che diventasse famoso come il Vermouth Del Professore. L’obiettivo è quello di intensificare il lavoro sul Marketing per aprirci più porte. Il Vermouth ora è di moda e spero che continuerà su questa onda. L’impegno da parte nostra è stato tanto e ci crediamo molto. Quello che è certo è che siamo molto soddisfatti della qualità, si lavora proprio bene con The Spiritual Machine!”

Spiriti Assoluti e Cocktail Ready-To-Drink DelMago Drinks

Intervistiamo Marcello Trentini, chef stellato di Magorabin, imprenditore di concept nella ristorazione e fondatore di DelMago Drinks L’idea “Sono un appassionato di format. Avevo appena aperto Casa Mago, la mia cocktail house, e nella mia idea generale di come affrontare la ristorazione Casa Mago era nata come un format replicabile. Per questo ero alla ricerca di una realtà che mi aiutasse a realizzare delle basi di spirits marchiati che fossero uguali in tutti gli altri locali. Mi sarebbe piaciuto infatti che in ogni posto in cui immaginavo esserci il mio locale (Londra, Tokyo,  New York, Città del Messico) potesse esserci un bartender che personalizzasse i cocktail in base al luogo in cui era, ma usando come basi i prodotti monomarca di Marcello Trentini. Successivamente conosco Elisa Cravero di The Spiritual Machine e trovo una realtà in grado di realizzare questo progetto. Poi è arrivata la pandemia e tutto si è fermato. I primi 3 mesi della quarantena ho cominciato ad usufruire dei servizi di delivery, soprattutto di alcool, comprando anche dei cocktail di Ready to Drink. Ho scoperto di conseguenza un universo ancora sconosciuto. E’ stata la pandemia a ridisegnare gli schemi! Mi sono reso conto, guardandomi intorno, delle aziende che c’erano, del cambio di abitudini e dei consumi, ho notato che il mondo dei Ready to Drink era sempre più in ascesa. Piccoli produttori hanno avviato la produzione di prodotti Ready to drink, e nell’arco di brevi periodi hanno iniziato a fare numeri sempre più importanti. Ho iniziato ad accarezzare l’idea e nell’estate del 2020 abbiamo iniziato a lavorare sul progetto.” Fare la differenza “Il primo punto di svolta rispetto a tutti coloro che producono i Ready to Drink è stato partire dalle basi. Contrariamente all’idea iniziale che avevo, non volevo produrre con Casa Mago i Rtd, ma pensavo ad una linea di distillati per fare i cocktail e poi i grandi classici (in modo che fossero uguali in tutti i locali del mondo). Con Fulvio Piccinino siamo partiti producendo gli spirits necessari per realizzare i drink. Prima il Vermouth Rosso, poi il Bianco Chinato, Gin e Bitter. E poi i grandi classici. Nonostante la mia lista fosse di dodici drink, ci si è concentrati sui quattro drink più famosi: Negroni, Milano-Torino, Boulevardier e il Vesper. Rispetto a coloro che producono i Ready to Drink e non gli spirit necessari per realizzarli, posso dire che noi siamo innovatori da questo punto di vista. Il processo è stato relativamente rapido: l’idea ci è venuta ad Aprile 2020, a Settembre 2020 abbiamo fondato la società e ad inizio del secondo lockdown (Novembre) sono usciti i primi sei prodotti in commercio; raggiunti sei mesi dopo dagli altri due.” Opportunità: i concorsi “Gaia, la mia partner, sempre attenta alle novità del mercato, ha avuto l’idea di chiedere a Fulvio Piccino informazioni su questi concorsi a cui mandare i nostri Spirit. Abbiamo compreso che Bruxelles, Gin Master di Londra, Wine & Spirits Competition erano i tre concorsi più importanti e che potevano conferire maggiore visibilità ai prodotti. Abbiamo mandato di conseguenza le bottiglie in degustazione. I risultati sono stati incredibili: il gin è stato premiato in tutti e tre i concorsi aggiudicandosi la Gold al Gin Master di Londra, la Silver a Bruxelles e la Bronze al Wine & Spirits Competition. Grande sorpresa al Business Spirits di Londra per il nostro Chinato (Master Medal) che secondo la giuria ha ridisegnato il parametro di giudizio e il grado di analisi organolettica del Vermouth. Business Spirits è stata anche la prima ad aver aperto il concorso ai RTD e il nostro Negroni ha partecipato all’evento e si è aggiudicato una Master Medal. Abbiamo capito che molti prodotti sono diventati delle bevande a sé stanti. Il business dei Ready to Drink è solo la punta dell’iceberg di un mercato che cambierà ancora notevolmente. I parametri stanno cambiando: prima c’era un grande entusiasmo verso i prodotti da avere già pronti a casa (e questo seguiva il claim che abbiamo lanciato “maisbagliato”). Ora invece sono cambiate un’altra volta le abitudini e le persone hanno voglia di uscire. Il nostro business però non è stato particolarmente intaccato da tutto ciò, già in principio la scelta del formato 500 ml era di agevolare il lavoro a quei locali che non hanno un barman ad esempio, e non per un utilizzo domestico. I nostri prodotti hanno una continuità tale da essere adatti per quelle realtà che non hanno un barman/tender e si possono quindi consumare ovunque. Dato il grande sviluppo stiamo puntando ai negozi o enoteca; vorremmo rivolgerci alla GDO di livello posizionandoci alla pari di spirit di qualità.” Progetti futuri: un concept store monomarca “La nostra è una realtà che i posteri studieranno per il successo incredibile che abbiamo avuto e per la rapidità con cui l’abbiamo raggiunto. In soli 15 mesi siamo riusciti a farci conoscere sul mercato UK come grande distributore. La nostra espansione ha raggiunto anche il mercato francese dove siamo presenti con un altro distributore. Si sta concretizzando anche un contatto con un grande distributore italiano che affiancherà le altre realtà nazionali ( Liguria, Triveneto, Roma e Milano). Siamo stati già acquisiti come prodotto da scaffale dalla Rinascente di tutta Italia. E poi c’è il concept store. Nelle corde della nostra società se prima c’era l’idea di espandere Casa Mago ora abbiamo puntato ad un’idea di ripetibilità/espansione. E’ partito il progetto del concept store di Formula (monomarca di delMago) sulla falsa riga del Camparino a Milano. Non ci siamo mai dati un tempo, ma grazie alla mia rete di conoscenze anche questo progetto ha visto la luce molto velocemente. Dopo aver pensato alla nascita di DelMago Drinks sono riuscito a trovare una persona interessata ad aprire il primo di questi Concept Store, Formula 12, aperto il 10 Novembre 2020 ad un anno esatto dall’apertura di DelMago.” Collaborare con The Spiritual Machine “Ho conosciuto The Spiritual Machine durante una manifestazione del Gambero Rosso a Torino nel giugno 2018, quando ho deciso di diventare produttore di cocktail pronti

Il Protagonista

Si chiama Gian, il gin di Giancarlo Morelli, che esprime il gusto e le idee dello chef bergamasco, nel gusto come nell’estetica Finalmente il progetto di questo distillato arriva a compimento. Come nasce quest’idea, e come si è arrivati alla sua realizzazione? La prima bottiglia l’ho avuta tra le mani poco più di un mese fa, ma l’idea ha radici molto più profonde: se infatti fin da giovane ho sempre apprezzato il Gin Tonic, è più o meno una quindicina d’anni fa che ne ho percepito il potenziale gustativo e ho iniziato a ragionarci sopra. Ero appena stato a Valencia, in un viaggio di lavoro molto importante per un grande congresso dove ero stato invitato a fare una relazione sul mondo del riso. In uno di quei momenti di piacevole rilassamento e goliardia che si consumano tra colleghi a margine di queste kermesse, Rafael García Santos ci portò a bere qualche Gin Tonic. In Spagna già all’epoca la cultura su questo cocktail era molto sviluppata, e la proposta era ricca. Lì ho capito per la prima volta che il drink poteva essere migliore di quello che bevevamo qui in Italia, soprattutto che era qualcosa di molto diverso dalla versione banalizzata figlia della mentalità della discoteca. a cura di Federico Silvio Bellanca foto di Michele Tamasco

Verity Vermouth

Si chiama Gian, il gin di Giancarlo Morelli, che esprime il gusto e le idee dello chef bergamasco, nel gusto come nell’estetica Finalmente il progetto di questo distillato arriva a compimento. Come nasce quest’idea, e come si è arrivati alla sua realizzazione? La prima bottiglia l’ho avuta tra le mani poco più di un mese fa, ma l’idea ha radici molto più profonde: se infatti fin da giovane ho sempre apprezzato il Gin Tonic, è più o meno una quindicina d’anni fa che ne ho percepito il potenziale gustativo e ho iniziato a ragionarci sopra. Ero appena stato a Valencia, in un viaggio di lavoro molto importante per un grande congresso dove ero stato invitato a fare una relazione sul mondo del riso. In uno di quei momenti di piacevole rilassamento e goliardia che si consumano tra colleghi a margine di queste kermesse, Rafael García Santos ci portò a bere qualche Gin Tonic. In Spagna già all’epoca la cultura su questo cocktail era molto sviluppata, e la proposta era ricca. Lì ho capito per la prima volta che il drink poteva essere migliore di quello che bevevamo qui in Italia, soprattutto che era qualcosa di molto diverso dalla versione banalizzata figlia della mentalità della discoteca. a cura di Federico Silvio Bellanca foto di Michele Tamasco

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