Il vino come medicina

Il potere benefico del vino, dalla medicina antica fino ad oggi Il vino, sia di uva che di altri frutti, è sempre stato usato sin dalla sua “scoperta” con scopo medicinale.  Il suo contenuto di alcol ne determina infatti due effetti fondamentali per la medicina antica: un effetto sedativo e analgesico, che in assenza di qualunque tipo di medicinale era piuttosto indispensabile; e un’azione solvente, in grado di estrarre principi attivi da erbe e spezie poste in infusione.  Non di meno il vino, e altre bevande fermentate come sidro e birra, erano anche sostituti preziosi dell’acqua, la cui salubrità era spesso compromessa, non esistendo gli attuali sistemi di depurazione.  Louis Pasteur nel XIX secolo definirà il vino come “la più sana e la più igienica delle bevande”. Nei secoli medici e alchimisti hanno studiato le proprietà di questa bevanda, consegnandoci un grande numero di scritti e trattati. La medicina dell’antica Grecia Il vino è al tempo stesso sacramento e divertimento per l’uomo anziano. Gli è stato dato da un dio come rimedio all’austerità della vecchiaia. Il vino riempie il nostro cuore di coraggio. (Platone)   Il padre della medicina occidentale fu Ippocrate di Cos, studioso e grande conoscitore dell’anatomia umana. Fu il primo a separare la figura del medico da quella del filosofo e a rendere sistematico lo studio delle malattie e dei loro sintomi.  La sua teoria degli umori fu adottata per molti secoli a venire, conservata e studiata dai monaci amanuensi nelle abbazie di Europa.  Ippocrate suggeriva il vino come disinfettante per le ferite, sedativo, corroborante e antipiretico, sempre addizionato di erbe medicinali. Galeno, filosofo e medico, si dedicò allo studio della medicina ippocratica, apportando numerose conoscenze anatomiche, tanto da valergli un posto alla corte dell’Imperatore Marco Aurelio, e nella storia della medicina fino al Medioevo. Si pensi che ancora oggi esistono i cosiddetti “preparati galenici”. Le sue preparazioni a base di vino, gli enoliti, comprendono una vasta tipologia di erbe ma soprattutto di vitigni, a seconda della patologia da trattare.  Salvia, cardo, santoreggia e assenzio sono solo alcune delle erbe citate da Galeno. La Scuola Medica di Salerno e Arnaldo da Villanova Nella Scuola Medica di Salerno, la prima e più importante istituzione medica in Europa, lo studio del vino medicamentoso trovò il suo terreno ideale.  Arnaldo da Villanova condensò nella sua opera “Trattato sui vini” la sua esperienza e le sue conoscenze. In questo scritto si possono leggere preparati a base di vino per tutti i tipi di malanni: dal vino contro la malinconia a quello per curare la memoria, fino a rimedi contro la febbre o la nausea.   Come non menzionare la ricetta del vino all’assenzio, antenato dell’odierno Vermouth? Villanova nel “Trattato sui vini” scrive così:   Il vino d’assenzio agisce contro i vermi, i calcoli fetidi e flemmatici presenti nella cavità del corpo e nei luoghi nascosti; disgrega i calcoli, li dissolve, li consuma: conserva proprietà utili per non tollerare eccessi ed espulsive per allontanarli. Un medico lo utilizzava per ogni disturbo sconosciuto, con una ricetta base di succo di assenzio, di rose, di borraggine e di indivie: il composto cancella la viscosità del flusso, conforta la parte per evitare che l’umore si presenti. Faceva cuocere il tutto e definiva il risultato lodevole. Il vino d’assenzio agisce contro i reflussi e i vapori provenienti dallo stomaco, contro l’ostruzione della milza e del fegato, contro l’itterizia, l’apoplessia e l’afonia, contro l’asfissia dovuta a un’intossicazione da funghi e contro il veleno.  Il suo uso schiarisce la vista, viene in aiuto allo stomaco e al fegato, dissolve l’urina, alleggerisce il mestruo, conduce l’umore crudo del ventre. Il vino d’assenzio è il rimedio indicato per l’intossicazione da cicuta, giusquiamo, oppio e altri prodotti narcotici; resiste a tutti i veleni, il suffumigio del vino conduce alla sordità per occlusione e se si lavano le ferite con questo vino non ci sarà formazione di fistole né putrefazione della carne; utile anche contro il prurito alterato dal flemma che per sintomo ha la comparsa di pustole bianche e molli. E se si beve prima di imbarcarsi, non si ha nausea né si rimette. Se si consuma in occasione di un’epidemia, ci si può spostare e rendere visita ai malati: l’aria che si respira non presenta alcun pericolo.  Certuni bevono il succo crudo dentro del buon vino, in un determinato periodo, affermando che questo è il modo migliore per non essere ammalati durante l’anno.  Favorirebbe il sonno, allontanerebbe i tumori, farebbe sparire i dolori. Un decotto di questo vino è un rimedio efficace per i paralitici. Esso è anche valido per i tumori della lingua, e di molte altre cause. La medicina popolare Il vino rimase a lungo un ingrediente della medicina popolare e casalinga, utilizzato per guarire i piccoli disturbi.  Usato in combinazione con erbe e frutta era il rimedio ideale per problemi di stomaco, raffreddori e dolori di vario genere. Non bisogna scordare il grande ruolo che questa bevanda ebbe nell’alimentazione: se oggi il vino è un piacere, fino a pochi decenni fa era parte integrante e indispensabile della dieta popolare. Il vino assicurava infatti calorie extra per il duro lavoro nei campi e riscaldava durante i periodi più freddi dell’inverno. La medicina moderna Anche la moderna medicina si è interessata recentemente delle proprietà medicinali del vino, in particolare del suo contenuto di antiossidanti.  Forse suonerà familiare il “paradosso francese”, che evidenzia come un alto consumo di grassi animali assunti dalla popolazione francese (formaggi e carni), non risulti in un altrettanto elevato tasso di malattie cardiovascolari. Un tentativo di spiegare questa singolarità ha portato all’attenzione il consumo giornaliero di vino rosso, come possibile protettore del sistema cardiovascolare. Oggi l’attenzione è su una molecola in particolare, che possiamo ritrovare facilmente sotto forma di integratore o anche nei prodotti cosmetici: il resveratrolo.  Contenuto anche nei frutti rossi, nei pistacchi e nel cioccolato, oltre che ovviamente nei vini rossi, il resveratrolo è un polifenolo con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.  Per raggiungere però i livelli utili di questa molecola proposti dai diversi studi

Il Vermouth di Torino: la storia di Luigi Vico

Tradizione, storia, pianificazione, realizzazione: un percorso che dà vita ad uno dei prodotti più antichi, il Vermouth! Da vino a Vermouth? E’ dai nonni Giuseppe e Lucia che Luigi eredita sin da ragazzo la passione e l’attitudine per il lavoro in vigna. Durante le estati Luigi li aiutava nelle faccende manuali e faticose che aumentavano con la vendemmia. Dopo anni, esattamente nel 2016 Luigi decide di riportare in vita la tradizione e apre l’Azienda Agricola, situata a Serralunga d’Alba in provincia di Cuneo. Qui, inizia ad occuparsi personalmente dell’uva, dalla vigna alla cantina. Il valore principale, che lo accompagna ogni giorno durante il suo lavoro, è sicuramente far emergere al meglio le caratteristiche del territorio attraverso la vinificazione. L’incontro con The Spiritual Machine: così nasce l’idea di produrre il suo Vermouth Abbiamo avuto il piacere di conoscere Luigi incontrandolo a diversi eventi di settore. Durante uno di questi, tenuto dall’AIS (Associazione Italiana Sommelier), ha conosciuto Fulvio Piccinino, maestro di Craft Spirits con cui ormai da qualche anno collaboriamo. In quell’occasione fu proprio lui a parlargli della nostra realtà. Luigi Vico, da sempre interessato ed incuriosito dal Progetto Vermouth, decide successivamente di partecipare ad Esperienza Vermouth, un format dedicato alla creazione ed alla degustazione del prodotto. Da qui scopre l’opportunità di poter produrre il suo Vermouth, un sogno nel cassetto che decide di realizzare con noi. Pianificazione, produzione e realizzazione Sebbene la realizzazione sia la fase più “emozionante” del processo di produzione, in quanto si ha il piacere di vedere tutti gli sforzi nel prodotto finito, la pianificazione e la produzione non possono mancare. Con Luigi abbiamo fin da subito iniziato a pianificare i diversi step di produzione. Prima di tutto, abbiamo lavorato alla creazione della ricetta utilizzando il vino moscato prodotto nella sua Azienda Agricola. Successivamente come in ogni progetto, ci siamo occupati di tutte le problematiche dovute alla produzione del vino riuscendo a coordinare i tempi di miscelazione con le varie fasi di attività. Ora vi lasciamo ad una breve intervista con Luigi Vico Perchè hai deciso di rivolgerti a The Spiritual Machine?   Ritengo che qualsiasi persona che abbia il sogno di veder realizzato il proprio prodotto, a sua immagine e somiglianza, dovrebbe rivolgersi ad un’azienda come The Spiritual Machine, in cui professionisti del settore possono aiutarti nell’ideazione, creazione e realizzazione del tuo prodotto. Io ho avuto la fortuna di conoscerli e ringrazio i ragazzi di The Spiritual Machine per avermi accompagnato lungo il mio percorso. Secondo te quali sono i punti di forza di The Spiritual Machine? Basandomi sulla mia esperienza, i punti di forza che maggiormente predominano sono sicuramente la loro competenza nella produzione del Vermouth, l’eccellente Staff che c’è dietro questa startup, e la flessibilità, fondamentale per venire incontro alle esigenze del cliente e la conoscenza del mercato per orientare le quantità di produzione. Infine e non per importanza, la professionalità! Perchè hai deciso di produrre il Vermouth? La passione per il Vermouth è nata grazie a mio nonno. Fin da giovane riuscì a farmelo apprezzare facendomi riconoscere le fragranze che si celavano in ogni assaggio e già negli anni 60 -70 veniva utilizzato come Aperitivo. Questo è stato il motivo principale: riprendere la tradizione valorizzando il territorio ed utilizzando la mia materia prima per produrre il mio Vermouth. Come lo utilizzi? Ad oggi, lo presento alla mia clientela horeca ed in degustazione agli ospiti della mia cantina anche in abbinamento con formaggi di capra freschi o erborinati, ma non solo! Da poco ho iniziato la commercializzazione del Vermouth all’estero ed in particolare negli Stati Uniti di una piccola quantità di bottiglie. Obiettivo successivo? Proseguire nell’azione di presentazione e commercializzazione in Italia e all’estero con il fine di arrivare a 3.000 bottiglie annue di vendita.  Raccontaci brevemente cosa hai in serbo per il tuo futuro Guardando al futuro, vorrei realizzare un altro prodotto: si tratta di un barolo chinato, anche qui con l’obiettivo di valorizzare la tradizione. Anche per questo progetto, ho deciso di rivolgermi a The Spiritual Machine con cui ci siamo già messi a lavoro. La materia prima che utilizzeremo sarà il mio Barolo Serralunga che produco ormai da anni nella mia Azienda Agricola. Il Vermouth di Torino di Luigi Vico Si tratta di un Vermouth di Torino Ambrato la cui gradazione corrisponde a 16% vol. Gli ingredienti principali sono il vino Moscato d’Asti Docg, alcol neutro, zucchero, erbe, spezie, scorze di agrumi, piante officinali e aromi naturali. Non appena versato, i sentori primari del Moscato la fanno da padrone nel bicchiere. Profumi netti di rosa bianca, litches e salvia lasciano il posto, con il tempo, alla scorza di arancio candita ed alle note fresche di cardamomo e spezie, con delicati riconoscimenti di cannella e chiodo di garofano. Il finale amaricante di corteccia di china e genziana è ben bilanciato dalla dotazione zuccherina, unito all’ottima acidità del vino, che invita al secondo sorso. Deve essere servito con una temperatura intorno ai 10-14 °C Come bere questa tipologia di Vermouth? Risulta ottimo da bere liscio (servito freddo) oppure miscelato. Trova buon completamento con il Gin o un metodo classico per preparare cocktails di livello superiore. Consigli di abbinamento Trova la sua massima espressione con formaggi di capra freschi come la Robiola di Roccaverano, o tome a media stagionatura. Da provare anche con erborinati, che non abbiano un finale eccessivamente amaro. Ottimo anche con torta di nocciole o biscotti secchi, come i cantucci alle mandorle, da intingere in esso. La storia del Vermouth di Luigi Vico si conclude qui (per il momento), intanto continuiamo a produrre sempre nuovi Spirits!

RISORSE

Scopri come aiutiamo gli imprenditori a progettare, realizzare e vendere Spiriti

Hai le idee chiare? Ordina un campione del tuo Spirito, prova il configuratore 

Ordina una selezione dei migliori prodotti che abbiamo progettato con i nostri clienti

250 iscritti, 30 sfidanti e la produzione dello spirito vincente.

COMMUNITY

Tutte le novità del nostro mondo che devi conoscere 

Le storie delle bottiglie che abbiamo realizzato insieme ai nostri clienti

Le storie delle bottiglie che abbiamo realizzato insieme ai nostri clienti

Entra nella nostra community e scopri la formazione gratuita di Fulvio Piccinino

ABOUT

Vuoi parlarci della tua idea? Ti aspettiamo!

Un’area segretissima riservata ai nostri stakeholder